Mare nostrum, mare meu.

 

“S’abba bessit dai su mare, et ad su mare torrat”. L’acqua dal mare sorge ed al mare ritorna, diceva mio nonno.

Quando nasci in una località marittima, la salsedine te la porti dentro per tutta la vita. La senti nelle ossa quando scricchiolano, senti la sabbia fra le mani, l’acqua sotto i piedi, le alghe in putrefazione lungo il naso.

Il mare, o lo odi o lo ami. Non esistono sfumature, non esistono vie di mezzo. Non esiste “non amo il mare ma…“. Certo, è più facile odiarlo quando la tua autostima è inversamente proporzionale al tuo indice di massa corporea. Forse il mio BMI è il punteggio più alto che ho mai raggiunto a un test. Che culo, eh? Continua a leggere

Il sapore della pioggia.

“Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.”
(Paulo Coehlo)

La pioggia ha sempre avuto un effetto negativo su di me, sin da quando ero piccola. Nella mia vita ho vissuto due alluvioni.Di entità modesta, rispetto a certe che si sentono nel mondo. Ma per me sono state devastanti.

Avrò avuto 8 anni e un pessimo self control. Abbinato a una fervida immaginazione. Quella mi ha sempre accompagnato, fin da quando ho memoria.

Ricordo di essermi svegliata in preda agli incubi: mi trovavo in cima a un ghiacciaio, sotto di me le fauci di un’orca – non di quelle carine e coccolose di certi meme -. Ogni tre denti si contava un pezzo di foca. O almeno così sembrava. Sentivo il freddo ghiaccio sui miei piedi mentre la scogliera lenta e inesorabile si scioglieva riducendo il mio spazio di sopravvivenza a un fazzoletto sporco di sangue e paura. Sotto di me la morte. Continua a leggere